Organo di Rodolfo Guerini (1950 ca.)

20 febbraio 2014

Lo strumento, costruito per la nuova Chiesa Parrocchiale, riutilizza materiale più antico dell’organo “Turrini” (1890) della Parrocchiale.

Un manuale di 61 note, pedaliera di 32. Lo strumento è completamente chiuso in cassa espressiva, ad eccezione di alcune canne del Principale, Basso e Ottava, che sono in facciata.

Trasmissione pneumatica, con somiere a stecche meccanico per la tastiera, tubolare per la pedaliera.
Registri comandati da placchette.

Tastiera

Principale 8’

Ottava 4’

Decimaquinta 2’

Ripieno 4 file

Flauto 4’

Gamba 8’

Voce umana 8’

Celeste 8’ (unisce Gamba e V. Umana)

 

Pedale

Contrabbasso 16’ (recte: Subbasso)

Basso aperto 8’

 

Placchette per combinazione libera.

Pedaletti: Unione Tasto-Pedale, Comb. Libera , Ripieno, Gran Forte.

Pistoncini sotto la tastiera per combinazioni fisse.

Staffa per graduatore ed Espressione.

Lo strumento è stato da noi restaurato nell’Agosto 2003, su progetto approvato dalla competente Soprintendenza ai Beni Artistici Storici e Demoantropologici di Modena e Reggio Emilia. La Provincia di Modena ha erogato un contributo pari al 50% della spesa.

Non si tratta di uno strumento di grande pregio: Guerini è tristemente noto per aver sfigurato, nella sola Provincia di Modena, un centinaio di strumenti. Eppure una serie di ragioni ci ha fatto optare per una semplice pulitura e rimessa in efficienza: innanzitutto, sarebbe stato impossibile ricostruire l’organo antico (di cui peraltro esiste la registriera), perché nella nuova Parrocchiale non v’è spazio sufficiente; la minuscola comunità (neanche trenta persone) non avrebbe mai potuto accollarsi una spesa ingente; i materiali, inoltre, non parevano di scandente fattura. Il risultato è stato lusinghiero: la piccola comunità non avrà un organo di gran pregio, ma, intanto, ha un organo efficiente dalla sonorità davvero imponente. La sonorità, dato l’alto numero di canne antiche, è cristallina e dolce.

Lo strumento è stato inaugurato in seno alla Rassegna “Armonie fra Musica e Architettura”, promossa dalla Provincia di Modena e dall’Associazione “J. S. Bach”. Il collaudo della Soprintendenza, steso dal Dr. Mischiati, parla di un organo ben intonato, accordato ed efficiente.