Bordighera (IM), Saminario, Grande organo sinfonico “Vegezzi- Bossi, Inzoli, Giacobazzi”

23 gennaio 2014

L’Organo riutilizza il materiale fonico degli organi “F. Vegezzi – Bossi”(1943) e “P. Inzoli”(1927) provenienti, rispettivamente, dalle Cappelle degli Ospedali di Bussana e Bordighera.

Giacchè il Seminario ospita la “Scuola Diocesana di Musica Sacra”, si è deciso di creare uno strumento “completo”, che dia agli allievi la possibilità di approfondire tanto repertorio, e di conoscere timbri nuovi e di imparare così l’arte della registrazione.

Il fortunato acquisto della consolle a quattro manuali dell’organo privato del M.° Germani è stato una delle linee guida per chiarire la fisionomia del nuovo strumento. Riutilizzando la consolle “Inzoli”, ampliata a tre manuali, si dà agli allievi la possibilità di suonare a due consolles.

L’organo ha dunque due consolles: una a quattro e una a tre manuali; quella a tre, comanda un numero più limitato di registri, ma è egualmente dotata di combinatore elettronico; inoltre è dotata di traspositore.Il G.O., il Rec.e il Pedale, che riutilizzano il materiale Inzoli, sono posti in cantoria sopra la porta d’ingresso; al di sotto della cantoria, le Trombe en chamade. Il Pos. è in cassa ( riutilizza il materiale di F. Vegezzi- Bossi) in abside. La disposizione fonica, ricca di registri di fondo, di mutazione e di ance (batteria 16, 8, 4 al G. O., al III, e al IV; 32’ dolce al Pedale), permette agli allievi infinite possibilità sonore.La facciata, dal disegno innovativo, è costituita da canne, in rame bruciato, del Principale 16’ del Pedale (due torri laterali); sulla cantoria, canne del Violoncello 8 ‘del Pedale, Diapason 8’ del IV, Ance 16’ 8’ 4’ del IV, campane tubolari.

L’organo ha trasmissioni completamente elettroniche. Il funzionamento pneumatico dei somieri è stato ripristinato e conservato.

Notevole il laborioso intervento di restauro, in specie per quanto riguarda l’Organo “Inzoli”, i cui somieri e le cui canne versavano in uno stato disastroso; la pneumatica della consolle e della trasmissione erano, allo stato dello smontaggio, completamente distrutte e in parte mancanti.Il vano motori, che alimentano due grossi mantici a lanterna, sono in uno stanzone dietro la parete della cantoria.

Il desiderio di dotare la Scuola Diocesana di Musica Sacra di uno strumento importante, adatto alle esigenze didattiche e in grado di offrire agli allievi innumerevoli possibilità coloristiche, trova la sua prima realizzazione nell’anno giubilare 2000, quando l’Ospedale “…..” di Bussana Nuova (IM), per interessamento del M° Silvano Rodi, fa dono al Seminario dell’organo che Francesco II Vegezzi – Bossi costruì nel 1943 per la Cappella dell’Ospedale stesso: si tratta di un piccolo strumento a trasmissione tubolare, a due manuali, in cattivo stato di conservazione, inutilizzato da anni. Quest’organo viene smontato nel settembre 2000 dall’organaro Alessandro Giacobazzi con la collaborazione di Andrea Verrando, per poi essere trasportato nei locali del Seminario Vescovile Pio XI, ove ha sede l’Istituto di Musica Sacra. Nel 2001 hanno inizio i lavori di costruzione di un nuovo strumento per la Cappella del Seminario, che riutilizzi il materiale dell’organo Vegezzi – Bossi; tali lavori vengono affidati allo stesso organaro Giacobazzi.

Una serie davvero fortunata di eventi porta il Seminario Pio XI, nel 2002, all’acquisizione di un secondo strumento: l’organo del vicino Ospedale “……” di Bordighera, costruito nel 1927 da Pacifico Inzoli, strumento a due tastiere, molto più grande del precedente, in pessimo stato di conservazione e inutilizzato da lungo tempo. [1] Anch’esso viene smontato dall’organaro Giacobazzi e da Andrea Verrando. Il Seminario si trova così ad avere ben due strumenti, e prende corpo, tra l’entusiasmo di tutti, l’idea di creare, sulla base del materiale fonico recuperato, uno strumento imponente, degno della Casa di Dio e adatto a formare gli studenti della Scuola Diocesana, esigenza quest’ultima più volte espressa dal M° Paolo Gobetti, direttore del medesimo Istituto e apprezzato compositore.

La storia dello strumento si fa ancora più avvincente quando, grazie ad un’altra importante segnalazione del M° Rodi, si riesce ad acquisire, unitamente ad altro materiale, la monumentale consolle a quattro manuali fatta costruire dal M° Fernando Germani, insigne interprete, didatta e progettista, per l’organo della propria abitazione privata; si tratta di una consolle costruita dai F.lli Ruffatti di Padova.

Il progetto di costruire uno strumento importante è fiorito sotto gli auspici dell’allora Vescovo Mons. Giacomo Barabino, e con il fervido sostegno di Mons. Vittorio Lupi, Vicario Generale della Diocesi; il nuovo Vescovo, S. E. Mons. Alberto Maria Careggio, ha fin dal suo ingresso dato approvazione e sostegno al progetto. La creatività e l’entusiasmo dell’organaro Giacobazzi, specializzato nel restauro e nella costruzione di strumenti di moderna concezione, hanno trovato terreno fertile nella squadra di lavoro che, quasi spontaneamente, si è creata in seno alla costruzione dello strumento; la gestazione di un organo simile è stata impresa ardua: il progetto è stato più volte meditato, rivisto, ripensato, modificato, nell’ottica di creare un’opera d’arte completa, bella, senza inutili sprechi di risorse. L’organaro è stato confortato, nel difficile lavoro intrapreso, dalla presenza e dai consigli, dispensati nelle varie fasi del lavoro e secondo le rispettive competenze, da Andrea Verrando, Paolo Gobetti, Fabio Bonino, Silvano Rodi, Massimo Nosetti, Luca di Donato, Enrico Borelli e dallo scrivente.

Ottenuta la consolle del Germani, si decise la costruzione di un organo a quattro tastiere: l’organo Vegezzi Bossi, la cui cassa felicemente si inseriva nel contesto architettonico dell’abside della Cappella, sarebbe diventato, opportunamente ampliato, l’organo Positivo; l’organo Inzoli avrebbe mantenuto la sua fisionomia, conservando nel nuovo strumento la sua originale suddivisione in Grand’Organo e Organo Recitativo; si sarebbe aggiunto un quarto corpo con registri a forte pressione, in ossequio alla tradizione organaria inglese e americana, quasi sconosciuta in Italia.

Verificata dall’Arch. Fausto Ponziani, anch’egli musicista appassionato, la stabilità della tribuna posta sopra la porta centrale, e verificati dall’organaro gli ingombri dei somieri dell’organo Inzoli, l’ipotesi di collocare sulla tribuna i due corpi di quell’organo, unitamente ai nuovi registri, trovò conferma. In seguito a questi riscontri, il progetto, che pareva utopia, trovò conferma. L’allettante possibilità di avere una seconda consolle è stata subito valutata: riutilizzando il mobile e la pedaliera della consolle di Inzoli, si è realizzata una consolle a tre manuali, comandante un numero più limitato di registri ed avente il Grand’Organo alla prima tastiera, il Positivo alla seconda e il Recitativo alla Terza, secondo l’uso francese e tedesco; essa è collocata sul lato sinistro della cappella, in posizione intermedia tra i due corpi, ed è ottima anche per il servizio liturgico; le due consolles possono essere utilizzate contemporaneamente.

Lo strumento, come si diceva, si è via via ampliato, anche grazie al reperimento, con modalità diverse, di materiale fonico di varia provenienza: è il caso del Principale 16’(composto da canne di rame bruciato), già in possesso dell’organaro Giacobazzi; la collocazione di queste imponenti canne ha permesso di conferire alla facciata un notevole slancio; lo stesso organaro aveva in giacenza delle canne “en chamade” (ance orizzontali, inserite nell’organo di Bordighera col nome di “tromba imperiale”), la cui collocazione aggettante conferisce al registro una sonorità squillante e rotonda e costituisce un elemento di forte impatto visivo. Il reperimento di una “Voce angelica” di fattura Inzoli ha permesso di inserire questo singolare e caratteristico registro in un corpo d’organo del medesimo costruttore (il Recitativo, III manuale del nuovo organo).

La facciata dell’organo della tribuna, descritta nella scheda più oltre riportata, è stata realizzata secondo linee moderne e innovative, mescolando tipi di canne differenti, sia nella foggia (canne labiali e canne ad ancia) che nella colorazione; ai lati le poderose canne del Principale 16’, mentre sul parapetto della cantoria campeggia il somiere della Tuba magna del IV manuale, le cui tube, disposte su tre livelli, disegnano le tre lettere M V A (Maria Vergine Ausiliatrice; e proprio nel Seminario Pio XI soggiornò Don Bosco, il quale fondò pure la Comunità Salesiana dell’Ausiliatrice, la cui chiesa dista poche centinaia di metri dal semonario stesso), che ben risaltano sul fondale costituito dai risuonatori in ottone delle Campane tubolari.

Non va taciuto, inoltre, il lavoro, lungo e gravoso, comportato dal restauro dei due strumenti recuperati: l’organo Inzoli, in particolare, versava in condizioni a dir poco disastrose; si è deciso, saggiamente, di rispettare e recuperare tutto il materiale d’interesse storico (somieri, canneggio, mantici, etc) in modo da ridare vita a questi due strumenti così malconci e purtuttavia meritevoli di essere salvati. Va dato merito a Giacobazzi di aver lavorato con passione e professionalità: egli ha saputo recuperare i due strumenti riportandoli alla piena efficienza .

Troppo lungo sarebbe enumerare tutte le considerazioni che hanno portato alla definitiva disposizione fonica dello strumento. Ci limitiamo qui a descriverne le peculiarità più salienti:

  • I manuale: l’organo Vegezzi – Bossi , completamente restaurato (a parte la consolle, che è conservata nei locali del Seminario), è stato collocato in abside entro la cassa originale: lo si è dotato di quattro file di Ripieno, di cui le prime due separate, in omaggio ai canoni della tradizione italiana; eliminato il registro di Gamba, si è inserito un Nazardo per completare la piramide dei registri di flauto, piramide che è stata completata con l’aggiunta di un Ottavino       e un Decimino ne risulta un Cornetto dalla sonorità sgargiante, omaggio anch’esso ai nostri organari del passato. Degna di nota è la possibilità di suonare i cinque registri formanti il Cornetto anche sul IV manuale, azionando l’apposito selettore che fa “fluttuare” questo corpo sonoro dall’una all’altra tastiera, ampliando le possibilità esecutive: questa scelta deve tributo a Fernando Germani, che nella sua consolle aveva inserito un’inusuale unione del II manuale al IV.       Altra modifica è stata l’eliminazione di parte per registro di Dulciana (già presente al II manuale) per far posto a una classica Voce Umana, registro assente negli altri corpi sonori; detto registro suona dal Do3, mentre dal Do1 al Si24 è stata mantenuta l’originale Dulciana. Sono inoltre stati aggiunti un singolare Corno in selva di 8’, dalla sonorità misteriosa (prolungato anche in 16’) e un bel Clarinetto, registro ad ancia necessario in questo corpo d’organo. L’accessorio degli “usignoli” completa il quadro fonico.
  • II manuale: il Grand’Organo è opera di Inzoli; sono state reintegrate alcune canne di Tromba, mancanti; sono stati aggiunti: un delizioso Flauto a camino di 4’, intonato in modo differente dai due flauti di 4’ presenti negli altri due corpi; una Decimaquinta 2’, necessaria in quanto       la Decimaquinta dell’organo Inzoli è incorporata nel Ripieno e non è separabile; particolarmente indovinato il Corno di Camoscio (Gemshorn), dalle canne di misura stretta e di forma conica, che permette di utilizzare il Ripieno in base 16’. Poco prima della definitiva conclusione dei lavori, si è deciso di aggiungere a questo corpo il comando della Tromba Imperiale, che in questo modo potrà essere usata in dialogo con le Tube del IV manuale.
  • III manuale: al quadro fonico dell’organo Inzoli (restaurato, con il reintegro di alcune canne mancanti dell’Oboe) sono state operate importanti aggiunte, al fine di accrescere il carattere “sinfonico” e solistico di questo corpo d’organo: un’imponente batteria di ance 16’, 8’, 4’ (Bombarda, Tromba armonica, Chiarina), ben caratterizzate e dalla sonorità rotonda; una Voce angelica ad ancia, tanto cara alla tradizione francese; una terza con misure di Principale, che permette di creare un Cornetto assai differente da quello del Positivo; la Tibia di 8’ è stata prolungata in 16’, in modo da conferire ulteriore, solenne “gravitas” al Recitativo.
  • IV manuale: vera e propria “clavier de bombarde”, questo corpo riunisce tutti i registri i registri ad ancia dell’organo, eccezion fatta per l’Oboe del III e della Tromba del II; particolarmente riuscita la sonorità rotonda della Tuba 16’, 8’, 4’, registro di chiara derivazione anglosassone. Assai differente la sonorità della Tromba Imperiale di 8’, collocata “en chamade”, penetrante e vigorosa. Un Diapason di 8’ (a sua volta prolungato in 16’) dal suono deciso e pieno serve come registro di fondo per le potenti ance del Solo, ma può anche essere utilizzato come “principale d’accordatura” per l’intero strumento, e si rivela utile anche per l’accompagnamento del canto di un’assemblea numerosa.
  • Pedale: dell’aggiunta del Principale aperto di 16’ si è già detto; oltre ai registri dell’organo Inzoli e al Subbasso dell’organo Vegezzi – Bossi, si è ricavato un registro acustico di 32’, facendo derivare dal Contrabasso coperto la fila di 16’, e dal Bordone 16’ la fila in quinta (10, 2/3’); con lo scopo di aumentare le possibilità solistiche di questo corpo sonoro, si sono aggiunti due registri di 4’, dei quali uno a forte pressione perchè derivato dal Diapason del Solo, e un registro di 2’. Per quanto riguarda i registri ad ancia, il Pedale trova il suo fondamento in un poderoso Controtrombone di 32’ (prolungato anche in 16’), realizzato artigianalmente, con risuonatori in cedro del Libano, dall’imperiese Enrico Borelli, esperto costruttore di registri ad ancia; la tuba ha ¼ della lunghezza reale. Si tratta di un registro prezioso, unico nel suo genere, realizzato per quest’organo: ha una sonorità presente ma non sovrastante, e sostiene meravigliosamente l’insieme sonoro. Gli altri registri ad ancia sono derivati dai vari corpi sonori; completano il quadro fonico 32 campane tubolari in ottone, nonchè un’inconsueta “batteria” di registri a percussione (tamburo, piatti), ispirata a quelle degli organi americani, prima realizzazione in Italia del genere. Utilizzabile esclusivamente a fini didattici e concertistici, questo insieme di percussioni si può comandare dai tasti Do3/Sol3 della pedaliera della consolle grande, e dal tasto Fa3 della pedaliera della consolle piccola (un po’ come succede negli organi antichi italiani, ove gli ultimi tasti per la pedaliera comandano spesso i vari accessori), mentre il tamburo può essere utilizzato percuotendo ogni tasto della pedaliera.

 

I mantici dell’organo di tribuna, assieme agli eletroventilatori, sono stati collocati in una stanza retrostante; particolarmente ingegnoso il sistema di alimentazione delle diciotto canne del Principale di 16’ poste sul pavimento della Cappella: i canali portavento passano entro le intercapedini di due muri parietali, senza recare danno alcuno alle linee architettoniche della Cappella.

Lo strumento è gestito da un complesso sistema elettronico di ultima generazione, commissionato alla Ditta “Eltec Automazioni” di Cuneo; le migliaia di cavi sono state cablate con certosina precisione da Giacobazzi. Lo stesso organaro ha costruito con cura artigianale tutti i somieri dei nuovi registri, nonchè i somieri atti a portare al Do 61 l’estensione della tastiera (le tastiere dell’organo Inzoli avevano estensione limitata al La 58) e al Sol 32 l’estensione della pedaliera (limitata la Fa 30 nell’organo Inzoli); su tali somieri, realizzati in scelto legno d’abete (stesso materiale utilizzato nei somieri dell’organo Vegezzi – Bossi, mentre Inzoli utilizzò legno di pino), sono stati praticati fori con bruciatura a fuoco.

La costruzione di uno strumento così complesso è stata realizzata a più riprese, dovendo l’organaro Giacobazzi sviluppare anche altri lavori (vd. curriculum dell’organaro); nella prima fase dei lavori, Giacobazzi si è avvalso dell’ausilio appassionato e competente di Andrea Verrando, giovane organista della Cattedrale di Ventimiglia, diplomato dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra; la seconda fase ha visto la presenza di Alessandro Di Giusto, collaboratore della Ditta Giacobazzi; la terza e ultima fase, comportante anche l’intonazione e l’accordatura si è svolta con la collaborazione preziosa di Luca Di Donato, organista e improvvisatore di valore.

Grande cura è stata posta nell’intonazione di ogni singolo registro e nell’armonizzazione generale, e i risultati sono, a nostro avviso, degni di particolare menzione.

L’organo della Cappella del Seminario di Bordighera si pone nel panorama italiano contemporaneo come una realizzazione coraggiosa e romarchevole: si tratta di uno strumento davvero peculiare, innovativo, saldamente ancorato al passato ma già proiettato al futuro. Un organo moderno, ma di sentimenti antichi.

Su quest’organo, ci auguriamo, si formeranno musicisti attenti e capaci; le sonorità nuove sapranno ispirare nuove composizioni. La Scuola Diocesana di Musica Sacra può ora disporre di uno strumento unico, che potrà anche essere utilizzato per rassegne di concerti. Il Seminario di Bordighera si impreziosisce di un’opera che saprà ispirare meditazione, preghiera e devozione.

Ulteriori parole a questo punto diventano inutili. Ascoltiamo la voce dell’organo, tenendo bene a mente le parole dipinte sul cartiglio della facciata: “Non clamor sed Amor resonat in aure Dei”!

 

Collocazione:

Organo ubicato nella Cappella del Seminario Vescovile Pio XI di Bordighera, Diocesi di Ventimiglia- Sanremo, Provincia di Imperia.

Costruito negli anni 2001/2007 dall’organaro Alessandro Giacobazzi di Sant’Andreapelago (Modena), con la riutilizzazione del materiale degli organi “Inzoli” dell’Ospedale di Bordighera e “Vegezzi – Bossi” dell’Ospedale di Bussana Nuova (IM).

Lo strumento, a trasmissione elettrica e gestione elettronica, è suddiviso in due corpi: il primo, contenente il materiale fonico del II, III, IV manuale e del Pedale, è collocato in cantoria sopra la porta d’ingresso, privo di cassa armonica; il secondo corpo, corrispondente al I manuale e relativo Pedale, è collocato sul pavimento dell’abside, addossato alla parete, contenuto in cassa lignea priva di copertura.

 

 

 

 

Facciata:

a)     organo di tribuna: la facciata è composta da:

  • due torri laterali (9 + 9) con canne del Principale 16’ di rame; le canne sono sostenute da due mensole lignee poggiate sul pavimento della cappella; dietro queste grandi canne, chiaramente visibili, le canne del Violone 8’ (16 + 16), poggiate sul parapetto della tribuna.
  • sulla tribuna, da sinistra a destra, collocate sul parapetto: 13 canne in zinco appartenenti al Diapason 8‘ (IV man.), in ordine decrescente, con andamento delle bocche contrario a quello delle canne; 7 canne in rame appartenenti al Principale 16’ del Pedale, disposte a unica cuspide; sul somiere aggettante posto al centro del parapetto della tribuna, recante il cartiglio “Non clamor sed amor resonat in aure Dei”, canne della Tuba magna 16’, 8’, 4’, disposte su tre file: nella fila posteriore, 24 canne di 16’ disposte a cuspide con ali laterali; nella fila centrale 20 canne disposte ad unica cuspide; nella fila anteriore, 20 piccole canne disposte …………..; dietro la mensola centrale testé descritta, 32 campane tubolari in ottone, appese al soffitto della cappella; proseguendo verso destra, 7 canne in rame appartenenti al Principale 16’ del Pedale, disposte a unica cuspide; 13 canne in zinco appartenenti al Diapason 8‘ (IV man.), in ordine crescente, con andamento delle bocche contrario a quello delle canne.
  • sotto la tribuna, disposte orizzontalmente, le canne della Tromba Imperiale del IV manuale, collocate su tre diversi somieri separati dalle mensole che sostengono la tribuna stessa: da sinistra, 17 canne, disposte su due file a cuspide, delle quali la superiore composta da 9 canne, la sottostante di 8 canne; sul somiere centrale, le 21 canne maggiori, disposte su due file a cuspide, delle quali la superiore composta da 11 canne, la sottostante di 10 canne; a destra, sul terzo somiere, 17 canne, disposte su due file a cuspide, delle quali la superiore composta da 9 canne, la sottostante di 8 canne.

b)    organo in abside:

  • facciata composta da 3 campate (5/ 21/ 5); le campate laterali sono composte da canne disposte a unica cuspide, appartenenti al registro Dulciana 8’ (ora Voce Umana; vd. scheda); la campata centrale, sopraelevata rispetto alla precedenti, è composta da canne del Principale 8’ (9 canne) e, dell’Ottava 4’ (12 canne). Sotto la cuspide centrale campeggia lo stemma episcopale dell’attuale presule, Mons. Alberto Maria Careggio.

 

 

Consolles:

a)     Consolle maggiore (“Germani”): 4 tastiere di 61 note (Do-1, Do6); pedaliera concavo radiale di 32 note (Do-1, Sol3); 128 placchette.

b) Consolle minore (“Inzoli”): 3 tastiere (in bosso ed ebano) di 61 note (Do-1, Do6) ; pedaliera diritta di 30 note (Do-1, Do6). Riutilizza, della vecchia consolle, solo il mobile e la pedaliera.     placchette

 

Disposizione fonica:

 

a) Consolle maggiore

 

I manuale (Organo Positivo)

 

Flauto coperto                      16’      (dal Corno in selva; prime 12 canne dal Subbasso del Ped.)

Corno in selva             8’      (da Do1 a Si2, canne tappate; dal Do3 a “doppio rombo”, aperte)

Principale                  8’      (organo Vegezzi – Bossi)

Ottava                                    4’       (organo Vegezzi – Bossi)

Quintadecima             2’       (organo Vegezzi – Bossi)

Decimanona               1, 1/3’

Vigesimaseconda        1’      

Vigesimasesta e nona 2/3’  

Voce umana                8’       (dal Do 1 al Si24, canne di Dulciana 8’ dell’ organo Vegezzi – Bossi; dal Do3, canne di Principale, nuove; accordatura crescente)

Clarinetto                   8’     

Usignoli

Tremolo

            Campanelli                 4’       (predisposto)

 

Sezione assegnabile al I o al IV

           

Bordone                     8’       (organo Vegezzi – Bossi)

Flauto armonico         4’       (organo Vegezzi – Bossi)

Nazardo                     2, 2/3’ (sostituisce la Gamba 8’ dell’organo Vegezzi – Bossi)

            Silvestrino                  2’

            Decimino                    1, 3/5’ (misure di flauto)

 

II Manuale (Grand’Organo - Espressivo)

           

Bordone                     16’      (organo Inzoli; dal Do1 al Sol3, in legno; di seguito in metallo)

Principale                   8’       (organo Inzoli)

Flauto armonico          8’       (organo Inzoli; prima ottava tappata in legno, a forma di parallelepipedo ;dal Do2 in legno di castagno, a cuspide)

Bordone                     8’       (organo Inzoli)

Dulciana                     8’       (organo Inzoli; canne coniche)

Ottava                                    4’       (organo Inzoli)

Flauto a camino          4’

Gemshorn                  2, 2/3’ (canne di misura stretta, a cuspide)

Decimanquinta           2’

Ripieno 5 file             2’       (organo Inzoli; XV, XIX, XXII, XXVI, XXIX)

Tromba                      8’       (organo Inzoli)

Tromba imperiale       8’       (dal IV man.)

Tremolo

 

III Manuale (Recitativo Espressivo)

 

            Gran flauto                 16’      (dalla Tibia; prime 12 canne da Bordone 16’ del G.O. )

            Tibia                           8’       (organo Inzoli; in legno, prime 12 canne tappate)

            Gamba                                   8’       (organo Inzoli)

            Salicionale                  8’       (organo Inzoli)

            Viola celeste               8’       (dal Do2; organo Inzoli)

Coro Viole                  8’       (2 file: I dal Do2, II dal Do3; organo Inzoli; non inserisce la Gamba 8’)

            Flauto ottaviante        4’       (organo Inzoli; armonico)

            Flauto conico             2’       (organo Inzoli)

            Terza                          1, 3/5’ (misure di Principale)

            Armonia eterea 3 file   2’     (organo Inzoli; XV, XIX, XXII)

            Carillon 4 file             2’       (combinato: Armonia eterea + Terza)

Bombarda                   16’      (prime 12 canne con tuba d’altezza dimezzata; tube in stagno tigrato)

Tromba armonica       8’       (in prolungamento dal precedente; armonica dal Do3 )

Oboe                          8’       (organo Inzoli)

Voce angelica              8’       (canne originali di Inzoli, provenienti da strumento non più esistente)

Chiarina                      4’       (dalla Tromba arm. 8’)

Tremolo

 

IV Manuale (Organo Solo – “clavier de bombarde”)

 

            Diapason                    16’      (dal Diapason 8’; prime 12 canne dal Princ. 16’ del Pedale)

            Diapason                    8’       (in facciata)

            Tuba magna                16’      (in facciata; prime 24 canne con tuba di altezza dimezzata)

            Tuba                           8’       (in prolungamento dal precedente, in facciata)

Tuba clairon               4’       (in prolungamento dal precedente, in facciata)

Tromba imperiale       8’       (orizzontale, in facciata, fino al Do 49; dal 50 al 61, canne labiali collocate all’interno)

Bombarda                   16’      (dal III manuale)

Tromba armonica       8’       (dal III manuale)

Chiarina                      4’       (dal III manuale)

Voce angelica              8’       (dal III manuale)

Clarinetto                   8’       (dal I manuale)

Campane                               (dal Pedale)

Arpa celesta                           (predisposta)

 

Pedale

 

Acustico                     32’      (combinazione di Contrabasso coperto di 16’ e Bordone 16’(fila in quinta))

            Principale                   16’      (in facciata; in rame)

            Contrabbassocop.     16’      (organo Inzoli)

Subbasso                     16’      (organo Vegezzi – Bossi; dal 13 utilizza le canne del Princ. 8’ del Positivo)

            Bordone                     16’      (dal II manuale)

            Basso                         8’       (organo Inzoli)

            Corno in selva                        8’       (dal I manuale)

            Violone                       8’       (organo Inzoli; in facciata)

            Ottava corale              4’       (dal Solo)

            Corno di notte                       4’       (dal Bordone 16’ del II manuale)

            Flauto dolce               2’       (dalla Tibia del III manuale)

            Controtrombone        32’      (risuonatori in cedro del Libano; ¼ dell’altezza reale)

            Tuba magna                16’      (dal IV manuale)

Trombone                  16’      (dal Controtrombone 32’)

Bombarda                   16’      (dal III manuale)

Tuba                           8’       (dal IV manuale)

Tromba armonica       8’       (dal III manuale)

Chiarina                      4’       (dal III manuale)

Campane                    8’       (C – g; 32 note reali)

Cassa e piatti

 

I registri di Ripieno delle tre tastiere hanno i ritornelli alla maniera classica italiana.

 

Pressione del vento: 90 mm.(pressione originale dell’organo Inzoli) per il G.O., il Rec. e i registri del Pedale provenienti dall’organo Inzoli; 75 mm. per il Positivo; 130 mm. per il Solo e il Principale 16’ del Pedale.

 

Somieri: a pistoni (materiale Inzoli e Vegezzi – Bossi); a trasmissione elettrica (senza ausilio di servoassistenza pneumatica) diretta quelli di nuova costruzione.

 

Disposizione delle canne sui somieri:

 

 

Mantici: due grossi mantici a lanterna a due pieghe per l’organo di tribuna (uno per i 90 mm., uno per i 130 mm.); un piccolo mantice a lanterna a una piega per l’organo Positivo. Tutti i mantici sono gli originali di Inzoli (i due grossi) e di Vegezzi – Bossi, tutti restaurati.

 

Tre elettroventilatori: uno per il Positivo (nuovo), due per il corpo in cantoria, dei quali uno è in uso regolare (di fabbricazione svizzera, “Maedinger”, recuperato dall’organo Inzoli), il secondo è azionabile in caso di particolari bisogni d’aria.

 

 

Accessori:

 

Accoppiamenti:

a)     Generali (in ottava) tra le Tastiere e il Pedale: I – Pedale, II – Pedale, III – Pedale, IV – Pedale, III – I, IV – I, I – II, III – II, IV – II, IV – III, I – IV (solo sezione assegnabile).

b)    Al Pedale: Acuta I – Pedale, Acuta II – Pedale, Acuta III – Pedale, Acuta IV – Pedale.

c)     Al Positivo: Grave I – I, Grave III – I, Grave IV – I, Annullatore unisono I, Acuta I – I, Acuta III – I, Acuta IV – I.

d)    Al Grand’Organo: Grave I – II, Grave II – II, Grave III – II, Grave IV – II, Annullatore unisono II, Acuta II – I, Acuta II – II, Acuta III – II, Acuta IV – II.

e)     Al Recitativo: Grave III – III, Grave IV– III, Annullatore unisono III, Acuta III – III, Acuta IV – III.

f)     Al Solo: Grave IV – IV, Annullatore unisono IV, Acuta IV – IV.

 

Annullatori (a placchetta): Tube, Ance Pedale, Generale Ance, Accoppiamenti Gravi,

   Accoppiamenti Acuti.

 

 

Comandi a pedaletto:

                                   a sinistra, fila superiore:

                                   I – Pedale, II – Pedale, III – Pedale, IV – Pedale, I – II, III – II, IV – II.

 

A sinistra, fila inferiore:

                                   1 aggiustabile, 2 agg., 3 agg., 4 agg., 5 agg., 6 agg.

 

                                   A destra, fila superiore:

                                   Sequencer “ – “, Fondi, Archi, Ance, Ripieni.

 

                                   A destra, fila inferiore:

                                   Sequencer “+”, Ripieno I, Ripieno II, Ripieno III, Copula generale, Tutti

 

Staffe:            Crescendo, Espressione II, Espressione III.

 

Altri accessori: Percussioni Orchestra (a placchetta), Pedale Automatico (a placchetta), Unione combinazioni aggiustabile del Grand’Organo e del Pedale (a placchetta), Indicatore Volt, Indice Espressione I, Indice Espressione III, Sequencer “+” (sopra i modiglioni della II tastiera, sia a destra che a sinistra); quadro di comando delle combinazioni aggiustabili, con segnalazione luminosa del numero di banco (1 – 288) e della combinazione generale (1 – 6), chiavetta di abilitazione “Copula generale/ Tutti” (se disinserita o non presente, non permette l’abilitazione dei comandi di “Copula generale” e “Tutti”); sistema di riproduzione “trapsound”(con floppy disk); traspositore (-4 toni, +3 toni; in entrambe le consolles).

 

Pistoncini sotto le tastiere (le unioni comandano la relativa placchetta):

a)     sotto la I tastiera: fissatore, 6 aggiustabili particolari con relativo annullatore, I – Ped., IV – I, III – I, Annullatore generale.

b)    sotto la II tastiera: Forte Generale, 6 aggiustabili particolari del Pedale con relativo annullatore, 6 aggiustabili particolari del G.O. con relativo annullatore, II – Ped., I – II, III – II, IV – II.

c)     sotto la III tastiera: 6 aggiustabili particolari con relativo annullatore, III – Ped., IV – III.

d)    sotto la IV tastiera: 6 aggiustabili particolari con relativo annullatore, IV – Ped.

e)     sopra la IV tastiera: 6 aggiustabili generali con relativo annullatore.

 

Corista e temperamento: temperamento equabile (riscontrato anche sui due strumenti “Inzoli” e “Vegezzi – Bossi”), con La 440hz a 18° C.

 

 

 

 

Disposizione fonica dell’organo Vegezzi – Bossi (1943) – Cappella dell’Ospedale di Bussana Nuova (IM)

 

Collocato in cantoria sopra la porta d’ingresso; facciata con canne disposte ad unica cuspide.

Due tastiere di 61 note (Do-1 – Do6); pedaliera concavo- radiale di 30 note; trasmissione pneumatico-tubolare.

 

I Manuale (Grand’Organo)

 

Principale                  8’ (parte in facciata)

Ottava                                    4’ (parte in facciata)

Quintadecima             2’      

Dulciana                     8’   (canne maggiori in facciata;       

 

II Manuale (Espressivo)

           

            Bordone                     8’

            Flauto arm.                 4’

            Gamba                                   8’

            Tremolo

 

Pedale

            Subbasso                   16’ (dal Do2 in trasmissione dal Princ. 8’)

 

Unioni e accoppiamenti consueti.

Elettroventilatore (non utilizzato nel nuovo organo)          

 

 

Disposizione fonica dell’organo Inzoli (1927) – Cappella dell’Ospedale di Bordighera (IM)

 

Collocato in cantoria sopra la porta d’ingresso; facciata con canne mute, di puro scopo decorativo; tutte della stessa altezza, sprovviste di anima.Due tastiere di 58 note (Do-1 – La5); pedaliera diritta, leggermente concava di 30 note; trasmissione pneumatico-tubolare

 

Grand’Organo (I manuale - Espressivo)

 

Bordone                     16’     

Principale                   8’      

Flauto armonico          8’      

Bordone                     8’      

Dulciana                     8’      

Ottava                                    4’      

Ripieno 5 file             2’      

Tromba                      8’      

Tremolo

 

II Manuale (Recitativo - Espressivo)

           

Flauto                         8’      

            Gamba                                   8’      

            Salicionale                  8’      

            Voce celeste               8’      

Concerto Viole            8’      

            Flauto ottaviante        4’      

            Doublette                   2’      

            Ripieno 3 file             2’      

Oboe                          8’      

Tremolo

 

Pedale

           

            Contrabbassocop.     16’     

            Bordone                     16’      (dal G.O.)

            Basso                         8’      

            Violone                       8’      

 

Unioni e accoppiamenti consueti.